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Questo è dovuto al fatto che ogni scritto è determinato non solo da impulsi fisiologici, ma anche psicologici, tutti elementi che rendono unica la personalità grafica di ogni individuo, riconoscibile quindi tra le grafie riprodotte da altri soggetti.

Per individuare la scrittura di un soggetto è fondamentale, dunque, l'aspetto dinamico, poiché si può analizzare una scrittura nella sua logica di movimento, di ritmo, di inclinazione, di legame tra le lettere, di forma, di velocità e via dicendo.

Da ciò si può comprendere che nell'imitazione di un elaborato, si possono rendere solo le parti formali, non certo le parti sostanziali – vale a dire la personalità grafica – dello scrivente.

Solitamente, chi tenta di imitare una scrittura, lo farà mettendo l'attenzione sugli elementi particolarmente visibili (es. maiuscole o tratti particolari) o cercando di eliminarli laddove si tenta una dissimulazione; tuttavia vi saranno sempre elementi che fanno parte della propria personalità grafica, proprio perché derivati da aspetti psicofisici.


Un altro elemento importante è che non esistono due scritture perfettamente identiche. Ad esempio, di fronte a due firme esattamente uguali, una delle due risulterà falsa.

L’affare Dreyfus


Nel  1894 una domestica dell'ambasciata tedesca a Parigi, svuota il cestino del colonnello Von Schwartzkopfen, trovandovi i frammenti di una lettera. Tempestivamente consegna i frammenti al comandante Henry, del controspionaggio francese: la donna è infatti pagata dal servizio segreto francese per compiere quotidianamente quell’operazione apparentemente insignificante. La lettera, contenente alcuni segreti militari, risulta scritta a Von Schwartzkopfen da un ufficiale francese. Una settimana dopo, due grafologi dilettanti vengono incaricati dal Ministero della Guerra di scoprirne l’autore. Lo individuano in un capitano di artiglieria, Alfred Dreyfus, che per questo verrà incarcerato. Dopo notevoli vicissitudini, nel 1906 una  nuova perizia “statistico-grafologica”, eseguita dal matematico Henri Poincaré, lo scagiona. Il capitano viene scarcerato, reintegrato nell'esercito e insignito della Legion d'onore.

Una pagina dei diari di Mussolini

La grafologia peritale rappresenta un settore che si distacca dagli altri ambiti specialistici della grafologia. Mentre infatti con le analisi di personalità, orientamento o professionale, si tende a stilare un profilo dello scrivente, con l'analisi peritale si cerca, in parole povere, di vedere compatibilità o meno tra grafismi, piuttosto che accertamenti di natura tecnica o falsificazioni.

In effetti il suo ambito riguarda sostanzialmente i testamenti, le firme (esempio su assegni) o le lettere anonime.

Un sistema di analisi particolarmente seguito, è il metodo analitico comparativo su base grafologica.

Ovviamente, lo studio di un documento manoscritto richiede  nozioni di ordine grafologico: fondamentali sono infatti le conoscenze relative a movimento, ritmo, pressione e velocità della scrittura, nonché   segni che potrebbero sfuggire ad un occhio non esperto.

Per evidenziare i connotati grafici dello scrivente, vengono considerati elementi generali e particolari della grafia, nonché l'aspetto formale e l'aspetto dinamico.

Nel campo dell'imitazione si cercherà di imitare una scrittura: a mano libera, cercando di copiarla, cercando di ricalcarla, cercando di ricopiarla seguendo punti prestabiliti, ecc.


Nella dissimulazione, invece, si cercherà di modificare o variare l'altezza delle lettere, la direzione del rigo, l'inclinazione, eccetera.


Va comunque affermato che non è così semplice, per un grafologo, identificare il vero dal falso, seppure abbia i mezzi e sappia cosa guardare.


Un caso famoso per la grafologia peritale è l'Affare Dreyfus.

Alfred Dreyfus